Pugno duro contro il “caporalato”.

Pugno duro contro il grave fenomeno del “caporalato” che potrà essere debellato sia con l’utilizzo della legge n.199 del novembre 2016, che inasprisce le sanzioni per chi commette il reato dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro, sia con il protocollo firmato a maggio 2016, il quale prevede la realizzazione di progetti concreti per il miglioramento delle condizioni di accoglienza dei lavoratori, nonchè mediante le denunce dei singoli cittadini.

E’ questa la posizione espressa dal Vincenzo Florio, nella sua qualità di Presidente Nazionale della C.I.S.A. (Confedereazione Italiana Sindacati Autonomi), il quale ha dichiarato:
“Gli episodi di cronaca accaduti pochi giorni fa, che hanno visto morire due operai che vivevano e lavoravano nel “Gran Ghetto” delle campagne di San Severo, zona del foggiano, sono inaccettabili per una società civile come la nostra. Ed è per questo che occorre combattere con tutti i mezzi e strumenti possibili il fenomeno del “caporalato”, permettendo così ai più deboli di essere tutelati e difesi dallo sfruttamento e dalle violenze sul lavoro”.

Il Presidente, dunque, fa sapere che non ci saranno sconti né tolleranze nei confronti di coloro i quali, operando in un sistema di criminalità organizzata, agiranno in dispregio dei diritti dei lavoratori braccianti agricoli:
“E’ necessario contrastare e punire severamente chi specula sui bisogni della povera gente costringedola, oltretutto, a vivere in condizioni disumane per tutta la durata della raccolta e retribuendola, per di più, con misere paghe. Per questo è importante che le Autorità, gli Enti nazionali e regionali, i Sindacati e le Forze dell’Ordine operino mediante una capillare rete organizzata su tutto il territorio, al fine di individuare e debellare tutte le forme di sfruttamento del lavoro, di violenze sui singoli lavoratori e le situazioni di degrado della vita di questi ultimi”.

Il Presidente Florio, inoltre, è convinto che, prima ancor di reprimere il fenomeno del caporalato, è di vitale importanza prevenirlo, anche attraverso la collaborazione di tutte le istituzioni preposte le quali, insieme, devono creare le condizioni tali per cui, soprattutto nei territori in cui il lavoro nero è più diffuso, si sviluppi un mercato di lavoro libero e trasparente che permetta ai braccianti agricoli di lavorare secondo quanto previsto e disciplinato nei contratti nazionali di categoria e, al contempo, di far vivere loro in condizioni degne di un essere umano:
“Per quel che ci riguarda, come confederazione C.I.S.A , proponiamo che si realizzino azioni concrete atte a migliorare le condizioni dei lavoratori e che, allo stesso tempo, tolgano spazio a chi agisce da vero e proprio criminale.

In primis, è importante partire dallo sgombero dei ghetti situati nelle campagne in modo che i lavoratori non siano più sottomessi ai loro caporali. Inoltre, la rete di cooperazione tra le istituzioni deve mettere a disposizione risorse economiche per offrire servizi pubblici di trasporto dei braccianti fino al luogo del lavoro, alloggi pubblici per il tempo necessario di raccolta, uno sportello di assistenza legale che li aiuta comprendere quali siano i loro diritti e, in caso di lavoratori stranieri, organizzare anche corsi di lingua italiana per una migliore integrazione nella nostra società. Le risorse non mancano! Tuttavia, si deve capire che l’affiancamento delle istituzioni durante l’espletamento delle attività di lavoro contribuirà a prevenire il fenomeno del caporalato in quanto, in questo modo, i criminali saranno sempre più isolati e troveranno sempre meno spazio per fare i loro sporchi giochi sulla pelle della povera gente”.

Infine, il Presidente Florio, sensibilizza ogni singolo cittadino a denunciare alle Autorità presenti sul posto ogni forma di abuso e di illegalità sul lavoro, in modo tale da arginare il più possibile questi fenomeni di illegalità diffusa di cui i lavoratori agricoli sempre più spesso sono vittime nel nostro paese:
“Invito ogni singolo cittadino a non ignorare situazioni che riguardano lo sfruttamento del lavoro nero, la permanenza dei lavoratori in condizioni disumane nei ghetti delle campagne ma, al contrario, a denunciarle alle competenti autorità al fine di permettere a queste ultime di operare attraverso gli strumenti legislativi disponibili, nonché di attivare il protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura per punire severamente coloro che violano la legge.
In questo modo tutti noi saremmo controllori di fenomeni di criminalità organizzata esistenti sul nostro territorio e, di conseguenza, contribuiremmo attivamente a riportare la legalità nel mercato del lavoro agricolo”.

Roma, 06.03.2017

Dichiarazione del Presidente Nazionale C.I.S.A.

“L’uso improprio dei voucher e il referendum promosso dalla Cgil hanno indotto il governo a compiere una scelta infelice: eliminare del tutto l’opportunità di utilizzare questo strumento per remunerare in modo trasparente il lavoro accessorio e occasionale”.

Queste le parole di Vincenzo Florio, Presidente Nazionale della C.I.S.A., Confederazione Italiana Sindacati Autonomi, sul via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legge che abolisce i voucher. “La scelta del governo apre, ora, un grave vuoto legislativo che, in un mercato del lavoro distorto come quello italiano, rischia di essere premessa di ulteriore lavoro nero. Nel settore agricolo” – prosegue Florio- “tale rischio è evidente.

Dal 2010 abbiamo scioperato e manifestato contro l’abuso dei voucher ottenendo, per legge, il loro uso limitatamente a studenti e pensionati. Per questo non abbiamo condiviso la scelta referendaria della Cgil”. Florio, dunque, lancia un appello alle organizzazioni datoriali affinché ci si impegni in una concertazione con le organizzazioni sindacali al fine di giungere alla valutazione e alla definizione di possibili scenari risolutivi, sottolineando che “la C.I.S.A è disponibile a individuare con il sistema delle imprese agricole tutte le soluzioni utili, da proporre al legislatore, per una gestione trasparente e condivisa del mercato del lavoro agricolo”.

Uso improprio dei Voucher.

Il Voucher è uno strumento nato per regolarizzare la retribuzione del lavoro occasionale e non certo per sostituire gli ordinari rapporti di lavoro disciplinati dai contratti nazionali di categoria già esistenti.

Questa la posizione di Vincenzo Florio il quale, nella sua qualità di Presidente Nazionale della C.I.S.A. (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi), esprime il suo disappunto sull’uso improprio che il Buono Lavoro ha avuto nel corso di questi anni:
“Il Voucher è nato allo scopo di contrastare il lavoro nero e difendere le categorie considerate più deboli nel mercato del lavoro, mentre, invece dopo la Legge Fornero del 2012, che ha superato i vincoli riguardo all’uso pratico, lo stesso, si sta sostituendo ai rapporti di lavoro ordinari, nonché a quelli a termine e stagionali. Infatti, con i dati riportati nel 2016 dall’attività di vigilanza svolta proprio dal Ministero del Lavoro è stato accertato l’utilizzo improprio dei Voucher in moltissimi casi”.


Il Presidente fa rilevare come nella pratica si segnala il frequente utilizzo dei voucher per la regolarizzazione apparente di rapporti di lavoro caratterizzati da esclusività e continuità della prestazione, non compatibili con i limiti di remunerazione premessa dai buoni lavoro facendo passare un rapporto di lavoro che è in parte a nero per un rapporto del tutto regolarizzato:
Il lavoro con i voucher, non essendo regolato come un normale rapporto di lavoro, si presta ad un uso illecito, e serve troppo spesso a dare una copertura di pseudo legalità al rapporto di lavoro, ma gran parte della retribuzione è tutta in nero, con evasione di imposte (IRPEF) e contributi (INPS)”.


Inoltre, il Presidente Florio ritiene che, con la norma contenuta nel Jobs Act, la quale impone l’obbligatorietà di comunicare l’inizio della prestazione alla Direzione Territoriale del lavoro competente, si possa contribuire a limitare l’uso improprio dei voucher:
“L’obbligo di informare dell’inizio del rapporto di lavoro le Autorità preposte è stato senza dubbio un grande passo in avanti che potrà permettere di arginare l’uso improprio dei voucher che ha dato vita in questi ultimi anni ad una forma di evasione fiscale e contributiva, nonché ad una lesione dei diritti dei lavoratori”.


Ad ogni modo, il sig. Florio si associa alle dichiarazioni del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, secondo il quale la norma sui voucher deve essere modificata e deve essere drasticamente limitato il suo uso solo alle famiglie in caso di piccoli lavori e non anche alle imprese che hanno i loro contratti di lavoro:
“I voucher devono tornare ad essere usati solo in determinati casi, ovverosia nell’ambito dei rapporti di lavoro occasionale di tipo accessorio per la cui regolarizzazione sono stati introdotti”.

Roma, 06.03.2017

I NUOVI VOUCHER: dichiarazione del Presidente Generale C.I.S.A.

“Tanti  gli errori commessi dal governo nella vicenda voucher, primo fra tutti l’assenza di un confronto con le parti sociali che ha impedito la ricerca di soluzioni condivise. Tuttavia il testo approvato in commissione bilancio risponde in termini positivi alla necessità di nomare il lavoro occasionale e segna un deciso passo avanti nella lotta al lavoro nero”. Queste le parole di Vincenzo Florio, Presidente Generale della C.I.S.A.– Confederazione Italiana Sindacati Autonomi in merito al reintegro dei nuovi buoni lavoro.

 “Va, innanzitutto, apprezzata la scelta di distinguere tra lavoro occasionale utilizzato dalle famiglie e quello previsto per le micro-imprese” –  aggiunge il Presidente riguardo la nuova disciplina del lavoro occasionale, evidenziando che – è una grande vittoria del mondo del lavoro il fatto che,  per prestazioni fino a quattro ore continuative, sia previsto un compenso di 36 euro, eliminando di fatto il bonus orario che era divenuto una sorta di salvacondotto per chi utilizzava il lavoro nero”.

Per Vincenzo Florio, la  novità che i nuovi bonus possano essere attivati solo attraverso la piattaforma informatica dell’INPS va nella direzione della massima trasparenza  e sottolinea quanto, con la nuova norma, siano sensibilmente migliorate le tutele per i lavoratori.

Per quanto riguarda l’agricoltura, dichiara inoltre il Presidente della  C.I.S.A., le norme proposte restringono il campo di applicazione e sarà compito delle parti sociali definire con le controparti il valore orario delle prestazioni. “Per chi si è battuto contro l’utilizzo generalizzato dei voucher, per chi ha scioperato contro il lavoro nero che si nascondeva dietro il buono da 10 euro”- conclude dunque Florio – “ questa norma rappresenta un importante passo avanti verso la trasparenza e una maggiore tutela delle persone”.

Roma, 21 giugno 2017